Dottore mi aiuti, sono iperteso!

Quante volte ho sentito queste parole e quante volte non rispondono assolutamente alla verità….

In Italia, a mio avviso, c’è troppa fretta a somministrare farmaci e poca propensione ad accertare la patologia in modo corretto, cosa che non succede in altri paesi.

C’è anche la credenza esagerata che la pressione alta porti alle complicanze tragiche a cui siamo abituati a sentire dalla stampa, web e discussioni da strada in pochi giorni; in realtà abbiamo tutto il tempo di valutare correttamente la patologia e porre un rimedio se occorre.

E’ anche credenza, perlopiù errata, che l’ipertensione arteriosa provochi sintomi più o meno fastidiosi, quando ben conosciamo che la malattia è asintomatica o al massimo paucisintomatica.

Ma la cosa più importante è distinguere la patologia ipertensione da un semplice rialzo pressorio momentaneo e dovuto a agenti estranei che solitamente è molto violento e importante.

L’ipertensione arteriosa e la pressione alta momentanea (pochi giorni o poche settimane) sono due entità distinte e completamente disgiunte.

Ed è proprio per evitare questo fraintendimento che gli esami diagnostici preliminari alla somministrazione della terapia debbono essere eseguiti, in progressione corretta.

Un ecocardiogramma che valuti la morfologia delle camere cardiache e l’assenza di una patologia aortica deve essere sempre eseguito, così come una valutazione del fundus oculi e di un monitoraggio dinamico della pressione (MAP) di 24 ore.