Ecocolordoppler TSA

I dati epidemiologici indicano che la malattia cerebrovascolare rappresenta nella società industrializzata la terza causa di morte dopo i tumori e le coronaropatie. Essa risulta inoltre una delle più comuni causa di inabilità fisica negli adulti in quanto l’età media della popolazione generale è in continuo aumento ed i soggetti a rischio per malattie cerebrovascolari sono, di conseguenza, in numero sempre maggiore. Le cause di ischemia cerebrale sono molteplici: oltre alla malattia aterosclerotica, che rappresenta la causa più frequente, si annoverano la patologia emboligena cardiaca, i traumi vascolari, le malformazioni, le arteriti infettive o di altra natura. Benché la malattia aterosclerotica coinvolga i vasi cerebrali afferenti nella loro porzione intra ed extracranica, la sede extracranica è la più frequente e clinicamente più rilevante: l’incidenza di ischemia cerebrale di tipo embolico di genesi carotidea inciderebbe nelle diverse casistiche dal 31 all’88%. La biforcazione carotidea, l’ostio della arteria carotide interna ed i primi 2 cm del vaso costituiscono sedi elettive di localizzazione dell’aterosclerosi. A tutt’oggi, fra le metodiche diagnostiche atte a diagnosticare e valutare le patologia dei vasi cerebrali afferenti, l’ ecocolordoppler TSA è oggi l’esame diagnostico di scelta per la valutazione del distretto carotideo e vertebro-basilare; ciò deriva dalla sua non-invasività, dalla possibilità di ottenere informazioni morfologiche ed emodinamiche in tempo reale (spesso più accurate della angiografia) e dall’assenza di controindicazioni o complicazioni.

Le indicazioni per cui l’ecocolordoppler TSA viene richiesto sono generalmente rappresentate dalla comparsa di sintomi emisferici quali parestesie, amaurosi e sintomatologia riconducibile ad episodi anche fugaci di ischemia cerebrale ma ancora più frequentemente come controllo d malattie sistemiche intercorrenti, tra le più importanti l’ateroscerosi ed il diabete.

L’esame viene eseguito generalmente in posizione supina con la testa estesa in modo da esporre il tratto maggiore possibile di cute che copre l’arteria alla valutazione dell’esaminatore. Una sonda, che svolge la doppia funzione di produrre gli ultrasuoni e raccoglierne gli echi prodotti dai tessuti sottostanti, viene appoggiata sulla cute; l’uso di un gel evita che l’aria si interponga fra pelle e sonda riducendo le possibilità di una diagnosi accurata. La durata dell’esame è di 15-20 minuti circa fatta eccezione per alcune situazioni particolari che richiedono tempi più lunghi.
L’esame ha ormai acquisito una autonomia diagnostica tale da consentire in alcune situazioni di porre non solo diagnosi di stenosi carotidea ma anche di determinarne l’entità con precisione.