Igiene orale: e se contribuisse a tenere sotto controllo la pressione?

Avreste mai pensato che lavarvi i denti potesse avere un effetto anche sul sistema cardiocircolatorio?

Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Buffalo, negli Stati Uniti, e pubblicato sulla rivista American Journal of Hypertension, curare l’igiene orale non solo scongiura problemi dentali, ma potrebbe anche contribuire alla prevenzione dell’ipertensione.

La ricerca ha avuto come campione di riferimento 36.692 donne statunitensi in post-menopausa che avevano aderito al programma “Women’s Health Initiative-Observational Study”.

L’analisi dei dati ha messo in evidenza come la perdita dei denti si accompagnasse in buona parte dei casi a una maggiore probabilità di soffrire di pressione alta.

Le donne, all’interno del progetto di studio, erano state sottoposte a una visita dentistica annualmente nel periodo di tempo che va dal 1998 fino al 2015. Concluso il lungo periodo di monitoraggio, gli studiosi hanno notato una correlazione tra la perdita dei denti e il rischio d’ipertensione. Le donne che avevano perso i denti correvano infatti un pericolo maggiore del 20% di soffrire di pressione alta rispetto alle donne che avevano ancora la loro dentatura naturale.

Fermo restando che serviranno accertamenti anche sulla popolazione maschile e su fasce differenti di età, questa ricerca fornisce un primo spunto per evidenziare come mantenere in salute la propria dentatura, scongiurando l’eventualità di caduta attraverso una corretta igiene orale potrebbe aiutare a mantenete sotto controllo la pressione arteriosa e dunque a ridurre il rischio di soffrire dei disturbi ad essa collegati.

Al di là dei risultati di questa curiosa ricerca, è bene ricordare che sono svariati i fattori che incidono sull’ipertensione. Oltre a una certa ereditarietà e a fattori ambientali e genetici, su cui si può fare ben poco, esistono variabili su cui invece è possibile intervenire, come l’alimentazione, lo stress, il peso corporeo, il fumo e l’attività fisica.

Attenzione però a non cadere in inutili allarmismi: è bene distinguere un momentaneo rialzo pressorio dall’ipertensione arteriosa. Le due situazioni vanno valutate e trattate in modo differente, ecco perché sentire il parere di uno specialista è importante.

In caso di anomalie pressorie rivolgetevi a un cardiologo che vi potrà fare un’analisi accurata dei disturbi che avvertite. Uno strumento estremamente efficace allo scopo è il monitoraggio della pressione arteriosa per 24 ore. Si tratta di un sistema di diagnosi che misura la pressione arteriosa a intervalli regolari durante le 24 ore. In questo modo è possibile l’accertamento diagnostico della presenza reale di uno stato ipertensivo.

Lascia un commento