La “pancetta” è più pericolosa per la salute di quanto si possa pensare

E se vi dicessi che la comune “pancetta” aumenta il rischio di morte per complicanze cardiovascolari più del sovrappeso?

Il grasso addominale, infatti, accresce il rischio di decesso per eventi cardiovascolari più di un eccessivo indice di massa corporea. Lo dimostra uno studio di un gruppo di ricercatori americani apparso sulla rivista Annals of Internal Medicine.

Anche chi può contare su un peso nella norma, ma ha qualche centimetro di troppo sulla vita, non è al sicuro e dunque è bene che faccia attenzione a tavola e che pratichi attività fisica regolarmente. Secondo gli studiosi chi ha un girovita eccessivo, infatti, potrebbe correre pericoli addirittura maggiori di chi è in sovrappeso.

L’indagine prevedeva che lo stato di salute di 15.184 individui, di età compresa tra 18 e 90 anni, venisse monitorato per, in media, un periodo di 14 anni. Oltre all’indice di massa corporea, che misura il rapporto tra peso e altezza, è stato preso in considerazione anche la relazione tra la vita e i fianchi, che rileva la quantità di adipe accumulata sulla pancia.

Circa il 40% dei partecipanti allo studio aveva un indice di massa corporea nella norma, il 35% era in sovrappeso e il 25% era obeso. Di questi, il 70% delle persone presentava un accumulo di grasso a livello dell’addome (con un rapporto vita-fianchi di almeno 0,85 cm per le donne e di almeno 0,90 cm per gli uomini).

Al termine dell’indagine, gli scienziati hanno scoperto che i soggetti normopeso con la “pancetta” avevano maggiori possibilità di morire a causa di un problema cardiovascolare rispetto agli altri. In particolare, gli uomini con obesità centrale correvano un rischio maggiore del 78% rispetto a chi avevo lo stesso indice di massa corporeo ma non presentava adiposità addominale. Inoltre, le probabilità risultavano due volte maggiori rispetto alle persone obese o in sovrappeso, nelle quali il grasso non era concentrato sul girovita, ma distribuito uniformemente su tutto il corpo. Lo stesso valeva anche per le donne. Le partecipanti normopeso con la “pancetta” correvano più rischi delle altre. Rispetto a quelle obese o in sovrappeso senza obesità centrale, il pericolo era maggiore del 32%.

 

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